E’ questa una delle deformità frequentemente lamentate dai pazienti in quanto il dorso nasale spesso si presenta eccessivamente prominente con una gobba ossea e/o cartilaginea. L’abbassamento della linea del profilo va attuata con gradualità e parsimonia sia nell’uomo che nella donna per non andare al di là dei confini dei modelli etnici e creare un naso non naturale. Ad esempio un profilo nasale scavato si abbinerebbe male ai lineamenti forti e decisi. Al contrario un naso leggermente scavato e all’insù ben si inserisce in un volto con lineamenti fini e delicati.
A questo proposito è interessante notare come un profilo nasale dritto sia oggi richiesto e raccomandato dalla maggior parte delle pazienti a differenza di alcuni anni orsono dove veniva preferito un profilo piuttosto scavato (tipo “french nose” o “naso alla francese”).
L’equilibrio nel profilo tra il dorso e la punta nasale è la fase più delicata della rinoplastica. In questa fase per raggiungere un risultato eccellente giocano un ruolo essenziale la conoscenza delle aspettative del paziente, la prevenzione della caduta della punta nel tempo e l’armonizzazione della proiezione della punta con la linea del dorso.

UN NASO TROPPO GRANDE
In questo caso la richiesta fondamentale della paziente era di ottenere un naso di proporzioni più piccole lasciandolo naturale ed in armonia con il resto del volto.

L’analisi preoperatoria mostra un lieve gibbo osseo con punta cadente, il naso si presenta troppo lungo e con proporzioni globalmente eccessive. Durante la rinoplastica massima attenzione è stata dedicata a non esagerare nell’asportazione delle strutture lasciando il naso in armonia con il volto senza alterare le caratteristiche proprie del naso mediterraneo.

DUE PROBLEMI NELLO STESSO NASO
Questa paziente lamentava la presenza di una gobba particolarmente evidente a metà del dorso nasale ed anche un naso notevolmente storto. Inoltre respirava assai male. Richiedeva la massima attenzione per la realizzazione di un profilo dritto e naturale.

Rinoplastica mediante approccio “open”: è stata effettuata l’asportazione della gobba ed il rimodellamento della punta nasale. La fissazione di un innesto guida del tipo “spreader graft” sul lato sinistro del setto dorsale ha riportato la piramide nasale deviata sulla linea mediana (La paziente è stata operata nel 2007 in life surgery durante la VII edizione del Corso “Naso e Dintorni”).

GOBBA E PUNTA CADENTE
Questo giovane paziente era afflitto da un dorso nasale particolarmente prominente e soprattutto da una punta nasale cadente e globosa.

L’analisi preoperatoria mostrava, oltre la gobba dorsale, l’evidenza di una punta nasale non proiettata e scarsamente ruotata nello spazio. La rinoplastica, eseguita con approccio open, oltre a restituire al paziente un profilo dritto, ha restituito alla punta la giusta proiezione e rotazione così da collocarla in armonia con la linea del dorso.
Il caso è stato pubblicato nel 2005 nella rivista scientifica internazionale Plastic and Reconstructive Surgery (2005;116(5):1525-34), con il titolo: “Mini spreader graft: a new technique associated with reshaping of the nasal tip”.

PICCOLE MODIFICHE IMPORTANTI
La paziente desiderava che le fosse tolta la piccola gobba del dorso e leggermente “ammorbidita” e ruotata la punta nasale.

La rinoplastica, eseguita con approccio chiuso, ha tolto gli inestetismi accusati dalla paziente facendo risaltare non più il naso ma altre componenti molto belle di questo volto come gli occhi e le labbra.

IL PROBLEMA SEMBRA LA GOBBA MA E’ LA PUNTA
Il paziente giungeva alla mia osservazione lamentando soprattutto l’inestetismo di una gobba del dorso ed anche di una punta grande e cadente.

L’analisi clinica rivelava più che una prominenza del dorso una punta nasale estremamente poco proiettata e poco ruotata verso l’alto. La rinoplastica, con accesso open, ha fondamentalmente restituito alla punta la giusta rotazione e proiezione nello spazio, la riduzione dell’altezza del dorso è stata minima e non determinante nel raggiungimento del risultato. La punta nasale è stata anche ridotta di larghezza con alcune suture interne intracartilaginee.