La deformità a sella della piramide nasale è caratterizzata da una riduzione dell’altezza del dorso nasale, ben evidente nel profilo, e dovuta ad un deficit di vario grado della struttura ossea e/o cartilaginea.
La cause del naso a sella può essere di origine congenita, come la sifilide o i traumi intrauterini o più spesso acquisita per pregressi traumi, abuso di cocaina ed esiti di pregresse settorinoplastiche. Quest’ultima causa iatrogena, dovuta alla rimozione di un’eccessiva quantità di dorso nasale per eliminare una gobba durante una rinoplastica, è quella più frequente.
La correzione di una deformità a sella non significa soltanto camuffare con un innesto, ma inserire questa procedura in un piano di ricostruzione anatomica di tutte le strutture che sono deficitarie. Infatti spesso nella rinoplastica secondaria, per ottenere un risultato eccellente, occorre ricostruire anche altre strutture mutilate o indebolite durante il precedente intervento quali ad esempio le cartilagini della punta, delle ali o del setto nasale. A tal fine in ordine di preferenza possono essere utilizzate come innesti la cartilagine del setto, della conca auricolare e della costola: la scelta dipende dalla quantità di cartilagine necessaria per la ricostruzione e dalla disponibilità del materiale di prelievo nelle varie sedi.

“UNA ESPRESSIONE TRISTE” DA NASO A SELLA
Questo paziente sottoposto a rinoplastica per gibbo alcuni anni prima, lamentava un vistoso insellamento del dorso nasale e disturbi respiratori.

L’analisi preoperatoria evidenzia una deformità a sella iatrogena con caduta della punta nasale e columella pendente. Alla rinoscopia era presente anche una perforazione del setto nasale.
La rinoplastica secondaria è stata eseguita mediante innesti di cartilagine prelevata da entrambe le conche auricolari per correggere il deficit del dorso nasale ed irrobustire la columella con un pilastro. La punta nasale è stata anche rimodellata e ruotata verso l’alto; la perforazione del setto nasale è stata riparata con dei lembi di mucosa locali. E’ interessante notare come nelle immagini postoperatorie sia cambiata positivamente l’espressione triste presente prima dell’intervento che peraltro è una prerogativa dei pazienti affetti da deformità a sella.

“UN NASO CHIRURGICO”
Questa paziente, sottoposta a due precedenti rinoplastiche, giungeva alla mia osservazione lamentando la presenza di un “naso chirugico” eccessivamente corto, con vistosa deformità a sella, asimmetria della punta nasale e fastidiosi disturbi respiratori. Era perplessa del fatto che un altro chirurgo, interpellato prima di me, aveva previsto un ulteriore intervento correttivo con l’asportazione ancora di altre strutture nasali!

L’analisi preoperatoria evidenzia gli esiti di pregressi di interventi particolarmente aggressivi e mutilanti. La paziente presentava deformità a sella del dorso nasale, naso corto, punta nasale asimmetrica con pinzamento delle ali nasali, assenza del setto nasale cartilagineo. La rinoplastica secondaria con accesso open è stata effettuata mediante innesti da entrambe le conche auricolari per correggere la deformità a sella, ricostruire il setto nasale e le cartilagini della punta; altri innesti cartilaginei auricolari del tipo “alar batten graft” sono stati utilizzati per eliminare il pinzamento delle ali nasali. Il risultato si mostra stabile a distanza di 3 anni dall’intervento.

Testimonianza della paziente

“Sono qui a testimoniare la mia esperienza personale. Circa 13 anni fa decisi di operarmi al naso per un problema estetico, l’inesperienza mi spinse a rivolgermi ad un dottore consigliatomi da un amica. Dopo il primo intervento, cominciai sin da subito ad avere problemi respiratori ed estetici: il mio naso era completamente “collassato”. In preda ad una costante disperazione, contattai il dottore che mi aveva operata e dopo pochi mesi mi sottoposi ad un nuovo intervento che peggiorò definitivamente la situazione, già di per sé compromessa. L’esito negativo dell’intervento determinò in me anni di isolamento e perdita di autostima.

Al fine di risolvere, in via definitiva, la negatività che mi caratterizzava, sia dal punto di vista fisico che psicologico, eseguii molte ricerche su professionisti specializzati nel settore della rinoplastica di ricostruzione. Dopo numerosi tentativi e consulenze, contattai il Prof. Boccieri che fin da subito mi colpi’ per la sua professionalità e sensibilità.In forza di ciò, decisi di affidarmi alla sua competenza e dopo sei ore d’intervento e successive visite di controllo mi fece ritrovare il mio aspetto naturale e conseguentemente autostima.

Rimarrò sempre riconoscente nei suoi confronti! Infatti a parte la grande competenza professionale, mi ha sempre dimostrato grande sensibilità e vicinanza psicologica, trasmettendomi quella fiducia che mi ha dato la forza di affrontare un ulteriore intervento chirurgico riuscito alla perfezione.”

M. F.

NASO A SELLA CORRETTO CON INNESTO DI COSTOLA
Questo giovane paziente giungeva alla mia osservazione per una grave deformità a sella causata da un importante trauma della piramide nasale verificatosi nella prima infanzia. Erano riferiti anche notevoli disturbi funzionali respiratori. Lo stato d’animo era giustificatamente di grande ansia per la situazione presente e di grande apprensione per l’esito dell’intervento.

L’analisi clinica del paziente evidenzia un deficit estremo di tutte le strutture nasali ossee e cartilaginee che, a causa del trauma avvenuto così precocemente, non hanno avuto la possibilità di accrescersi normalmente. Data la necessità di un cospicuo materiale cartilagineo per la ricostruzione, la correzione della deformità è stata effettuata mediante un innesto di costola inserito sul dorso nasale e nella columella.