A volte nella pratica clinica possono giungere alla osservazione di un chirurgo dei casi che presentano una serie di difetti talmente grandi che la correzione può sembrare veramente “impossibile”. Spesso si tratta di gravi deformità nasali conseguenti a traumi, a malformazioni o ad una o più rinoplastiche non correttamente eseguite e quasi sempre coesistono problemi funzionali di cattiva respirazione nasale. Frequentemente a tutto ciò si associano anche problemi psicologici per depressione e sfiducia nella possibilità di un recupero soddisfacente perché altri chirurghi hanno rifiutato di prestare la propria opera o perché l’hanno già prestata senza ottenere un buon risultato. Il colloquio con il paziente è molto importante per acquistare la sua fiducia e chiarire quanto si può riuscire ad ottenere con un intervento che il più delle volte ha il significato di un grande miglioramento della situazione ma non del raggiungimento della perfezione. In questa ottica può essere molto utile effettuare con il computer una simulazione del risultato sulle foto del paziente per mostrargli quanto è effettivamente ottenibile con l’intervento e verificare se poi rimarrà soddisfatto. Peraltro nella strategia preoperatoria è importante capire, tra i molteplici deficit presenti, qual’è l’alterazione più considerevole nell’opinione del paziente per poi dedicare alla sua correzione gran parte dell’attenzione e delle energie durante l’intervento. Riuscire ad eseguire un intervento chirurgico difficile dove altri chirurghi hanno indietreggiato, poter ricostruire una deformità inaccettabile e recuperare il sorriso di un paziente scoraggiato sono gli elementi che danno la giusta carica per affrontare una rinoplastica impossibile e farla diventare “possibile”.
UN NASO COMPLETAMENTE CROLLATO
Questo paziente era affetto da un crollo totale della piramide nasale ed era già stato sottoposto precedentemente in altra sede ad un intervento di rinoplastica con prelievo di conca auricolare. Si presentava psicologicamente provato ed estremamente sfiduciato di poter ottenere con un ulteriore intervento una correzione accettabile della piramide nasale. Per di più riferiva una pressoché completa ostruzione respiratoria per via nasale.
L’analisi clinica mostrava una deformità della piramide nasale per il crollo totale dei 2/3 inferiori della piramide nasale, in particolare la punta nasale si presentava priva di qualsiasi sostegno e la columella era completamente inesistente con grave retrazione cicatriziale. Coesistevano evidenti asimmetrie delle pareti nasali con retrazione della ala nasale di sinistra e stenosi della narice omolaterale. La rinoplastica estetica-ricostruttiva è stata eseguita mediante approccio open e prelievo di costola per ricavare innesti cartilaginei posizionati sul dorso nasale, nella columella e nella ala nasale di sinistra. La ricostruzione della columella è stata ottenuta grazie ad una plastica cutanea che ha sfruttato due lembi scolpiti nel vestibolo nasale. Alla fine dell’intervento si è raggiunto un valido sostegno strutturale della piramide nasale con un risultato estetico soddisfacente ed un notevole miglioramento della funzionalità nasale
UNA RINOPLASTICA TERZIARIA CON GRAVI DEFICIT STRUTTURALI
Questa paziente era già stata sottoposta a due precedenti rinoplastiche in altra sede per la presenza di un gibbo del dorso nasale e per la correzione degli esiti del primo intervento. Erano accusati importanti problemi respiratori e la paziente riferiva grande disagio, sfiducia e preoccupazione per la possibiltà di un ulteriore insuccesso.
L’analisi clinica evidenziava un crollo del terzo superiore osseo della piramide nasale con deformità “a V invertita” e la presenza di una grossolana sporgenza del setto nasale rispetto alla linea del profilo. Le pareti laterali del naso si presentavano prive di sostegno e collassate per un grave deficit cartilagineo. La rinoplastica funzionale-ricostruttiva è stata eseguita mediante accesso open utilizzando molteplici innesti cartilaginei ricavati dalla conca auricolare e scolpiti in maniera idonea per ripristinare le strutture mancanti.
Testimonianza della paziente
Dopo aver subito 2 interventi di rinosettoplastica errati presso una clinica della mia città, ho deciso tramite consiglio di un chirurgo estetico, di rivolgermi al Prof. Armando Boccieri. Inutile dire le mie preoccupazioni e le paure per il terzo intervento, ma la voglia di ritornare a guardarmi allo specchio senza provare disagio ed il bisogno di respirare correttamente mi hanno aiutato ad avere nuovamente fiducia nei medici! Sono passati circa 3 mesi dall’intervento e posso dire di essere estremamente soddisfatta del risultato sia estetico che funzionale. Il Prof. Boccieri e tutto il resto della équipe hanno fatto un lavoro straordinario con me. Testimoniare il loro lavoro e soprattutto il coraggio nel prendersi la responsabilità di un terzo intervento è il minimo che possa fare per ringraziarli!
QUANDO MANCA COMPLETAMENTE LA STOFFA…
Questo paziente presentava i gravi esiti di un trauma accidentale da elettrofolgorazione avvenuto nella prima infanzia in corrispondenza della ala nasale di sinistra. La deformità nasale si accompagnave ad altrettanto importanti deficit funzionali per la quasi completa ostruzione respiratoria. Nel corso degli anni aveva già affrontato altri interventi chirurgici nel tentativo di correggere la sua difficile situazione con risultati peraltro non molto soddisfacenti.
L’esame clinico del paziente evidenziava una grave deviazione del setto e della piramide nasale conseguente all’accrescimento distorto causato dalla retrazione cicatriziale del lato sinistro presente fin dalla infanzia. La narice di sinistra si presentava completamente amputata alla sua base ed assolutamente stenotica, il dorso nasale era collassato ed alquanto insellato. La rinoplastica ricostruttiva ha utilizzato la tecnica del “crossbar graft” per correggere la grave deviazione della piramide nasale, un innesto composito di cute e cartilagine prelevato dal padiglione auricolare ha consentito di reintegrare la parte mancante di narice sinistra, altri innesti cartilaginei di conca auricolare sono stati impiegati per correggere l’insellamento del dorso ed armonizzare il profilo.
UNA GRAVE DEFORMITA’ NASALE DA LABIOPALATOSCHISI
Questa giovanissima paziente si presentava con una grave deformità nasale conseguente ad una labiopalatoschisi operata nella prima infanzia. I gravi problemi estetici andavano di pari passo con quelli funzionali: la respirazione per via nasale era assolutamente insufficiente. Altri interventi chirurgici erano già stati effettuati ma il risultato ottenuto non era ancora accettabile con grande disagio psicologico per la ragazza.
L’analisi clinica evidenziava una grave deviazione a sinistra del setto e della piramide nasale con conseguente stenosi respiratoria. Era presente una notevole asimmetria della punta nasale con deficit tessutale di alto grado della narice di sinistra che era particolarmente ristretta e malformata. Da un punto di vista puramente estetico si osservava la presenza di una punta particolarmente globosa e di una gobba osteocartilaginea del dorso nasale. La rinoplastica ricostruttiva ha utilizzato la tecnica del “crossbar graft” per correggere la deviazione della piramide nasale, un innesto composito di cute e cartilagine prelevato dall’orecchio per reintegrare il tessuto mancante alla narice di sinistra. Alcune suture delle cartilagini della punta e la asportazione della gobba hanno completato il miglioramento estetico.