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In questo caso, la paziente Maria Cristina N. presentava un naso estremamente torto nella visione frontale e con una vistosa gobba nel profilo. In questa ragazza coesistevano e “andavano a braccetto” da parecchi anni problemi respiratori ed estetici, con inevitabili risvolti psicologici. La paziente aveva aspettato parecchi anni prima di decidere di operarsi per la grande preoccupazione di non riuscire ad ottenere il risultato desiderato. L’intervento chirurgico di rinoplastica primaria, con impiego di “innesti guida” di cartilagine del setto nasale della paziente stessa, ha reso il naso dritto e stabile nel tempo nella giusta posizione. Esteticamente l’asportazione del gibbo ha dato alla paziente un profilo femminile e delicato con una espressione più dolce rispetto a prima. Importante è segnalare il recupero del sorriso fin dai primi giorni dopo l’intervento. Questo testimonia che i pazienti, una volta raggiunto il miglioramento estetico desiderato, cambiano atteggiamento verso il mondo dimostrando una maggiore positività e sicurezza nei rapporti umani.
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Ho operato la paziente Adina F. ad ottobre 2019, durante il Corso internazionale Rome Nose Week, che mi ha visto tra gli organizzatori. L’intervento molto complesso di settorinoplastica funzionale ricostruttiva è stato eseguito in live-surgery. La paziente presentava gli esiti di un precedente intervento di rinoplastica con deficit funzionali respiratori ed estetici rappresentati da un naso estremamente corto con una punta “chirurgica” molto ruotata all’insù. L’intervento è stato eseguito con l’impiego di costola proveniente da Banca di Tessuti per ricavare gli innesti ricostruttivi per le strutture mancanti. Il ricorso alla Banca di Tessuti è una procedura moderna che evita il prelievo di costola al paziente, che comporterebbe un altro intervento nel corso dell’intervento principale. Si evitano così anche cicatrice toracica e ulteriori fastidi nel postoperatorio del paziente. Il risultato della rinoplastica secondaria ha riportato alla normalità respiratoria la paziente con un risultato estetico naturale, senza l’evidenza di un naso eccessivamente grosso come a volte si vede dopo un innesto di costola.
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Ho operato la paziente Adina F. ad ottobre 2019, durante il Corso internazionale Rome Nose Week, che mi ha visto tra gli organizzatori. L’intervento molto complesso di settorinoplastica funzionale ricostruttiva è stato eseguito in live-surgery. La paziente presentava gli esiti di un precedente intervento di rinoplastica con deficit funzionali respiratori ed estetici rappresentati da un naso estremamente corto con una punta “chirurgica” molto ruotata all’insù. L’intervento è stato eseguito con l’impiego di costola proveniente da Banca di Tessuti per ricavare gli innesti ricostruttivi per le strutture mancanti.
Il ricorso alla Banca di Tessuti è una procedura moderna che evita il prelievo di costola al paziente, che comporterebbe un altro intervento nel corso dell’intervento principale. Si evitano così anche cicatrice toracica e ulteriori fastidi nel postoperatorio del paziente. Il risultato della rinoplastica secondaria ha riportato alla normalità respiratoria la paziente con un risultato estetico naturale, senza l’evidenza di un naso eccessivamente grosso come a volte si vede dopo un innesto di costola.
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In questo caso, la paziente Maria Cristina N. presentava un naso estremamente torto nella visione frontale e con una vistosa gobba nel profilo. In questa ragazza coesistevano e “andavano a braccetto” da parecchi anni problemi respiratori ed estetici, con inevitabili risvolti psicologici. L’intervento chirurgico di rinoplastica, con impiego di “innesti guida” di cartilagine del setto nasale della paziente stessa, ha reso il naso dritto e stabile nel tempo nella giusta posizione. Esteticamente l’asportazione del gibbo ha dato alla paziente un profilo femminile e delicato con una espressione più dolce rispetto a prima. Importante è notare il recupero del sorriso fin dai primi giorni dopo l’intervento.
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La paziente Silvia M. prima dell’operazione presentava un naso troppo lungo ed importante in tutte le sue componenti (dorso, larghezza, punta) senza una vera e propria deformità specifica. L’intervento di rinoplastica primaria ha diminuito le dimensioni del naso lasciando però un risultato estremamente naturale e valorizzando le altre parti del viso che prima rimanevano in secondo piano perché l’attenzione era attratta dal naso. In casi come questo è fondamentale essere attenti durante le visite preoperatorie per capire esattamente cosa desidera la paziente e a tal fine è utile la simulazione del risultato della rinoplastica eseguita con il computer. Credo che il chirurgo non debba prendere iniziative personali ma essere al servizio della paziente per realizzare il suo obiettivo se lo condivide. Silvia desiderava ottenere un naso assolutamente dritto e naturale che fosse simile al suo ma più piccolo. Un naso un po’ più scavato nel profilo forse poteva essere ugualmente gradevole e tecnicamente più facile ma non l’avrebbe accontentata pienamente.
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La paziente Silvia M. prima dell’operazione presentava un naso troppo lungo ed importante in tutte le sue componenti (dorso, larghezza, punta) senza una vera e propria deformità specifica. L’intervento di rinoplastica ha diminuito le dimensioni del naso lasciando però un risultato estremamente naturale e valorizzando valorizzando le altre parti del viso che prima rimanevano in secondo piano perché l’attenzione attratta dal naso.
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Rinoplastica secondaria, solo l’esperienza di anni consente di correggere i difetti senza esagerare e creare dopo un naso troppo grande! È questo il caso di Mariarita: un profilo irregolare, ali nasali pinzate, deviazione esterna. Ho usato diversi innesti di cartilagine auricolare, ma le ho ricreato un naso come lei desiderava: femminile e delicato senza troppo volume.
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Susanna: rinoplastica primaria. Togliere una gobba: sembra un banale intervento di chirurgia estetica…in realtà non è facile dare un risultato naturale, evitare “il naso chirurgico a scivolo” e dosare al meglio i millimetri!
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La chirurgia secondaria a volte può essere difficile per dover correggere innesti visibili e malposizionati. Ancora più difficile quando ci sono una punta nasale cadente ed evidenti asimmetrie. La fatica dell’intervento è stata ripagata da questo risultato e dalla grande riconoscenza di Sabina!
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Esiti di precedente rinoplastica con notevoli problemi nasali funzionali ed estetici. Tra tutti i difetti predomina un deformità “a becco di pappagallo” della regione della soprapunta. La settorinoplastica secondaria con innesti di cartilagine auricolare ha realizzato un completo recupero della respirazione ed esteticamente un naso assolutamente naturale ed in armonia con il resto del volto.
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Presenza di gibbo particolarmente prominente e mento ipoplasico. La settorinoplastica primaria ha realizzato la rotazione della punta e l’asportazione del voluminoso gibbo. E’ interessante segnalare che per la mentoplastica è stato utilizzato l’innesto del gibbo asportato ottenendo così un risultato assolutamente sovrapponibile ad una protesi. Giulia mostra proprio “il fascino del cambiamento”!
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Esiti di settorinoplastica con caduta della punta nasale e permanenza della gobba nel profilo. Con la rinoplastica secondaria è stato abbassato il dorso nasale e la punta è stata rimodellata e leggermente ruotata verso l’alto. I lineamenti delicati del volto della paziente hanno suggerito un abbassamento più significativo del dorso nasale che mette in risalto la bellezza e l’espressività degli occhi.